Manuel Agnelli, da anni frontman degli Afterhours e ora giudice di successo del talent show televisivo ha parlato un po’ di sé al Corriere della Sera
Il cantante Manuel Agnelli, da anni frontman degli Afterhours e ora giudice di successo del talent show televisivo ha parlato un po’ di sé al Corriere della Sera, rivelando degli aspetti della sua vita passata poco conosciuti.
Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e giudice della categoria ‘Over’ dell’edizione in corso del talent show di Sky, racconta la sua esperienza ai microfoni di ‘Corriere.it’.
Il cantante ha parlato un po’ di sé, rivelando degli aspetti della sua vita passata poco conosciuti. Ha raccontato, ad esempio, di quando a 10 anni parlava di politica con il suo compagno di banco, di quando, dopo il rapimento di Moro.
Le parole del cantante
“Il fatto di essere qui, per me, è una liberazione interiore e mi sorprendo io per primo perché non credevo che mi sarei trovato così bene. Pensavo di essere un disadattato e invece mi sto divertendo tantissimo, sto stupendo me e chi mi guarda. Do finalmente voce a un me stesso che prima non conoscevo tanto, più ludico. Ora ho l’età e la consapevolezza per sapere che le cose bisogna godersele. Chi vince X Factor? Io! È il mio primo talent, ma non è la prima volta che faccio il coach: ho avuto esperienze nel mondo del marketing e della scrittura creativa, ho fatto stage all’università Bocconi. Qui non vince chi arriva primo, ma chi dopo riesce a fare il mestiere del cantante”.
E sui suoi commenti, duri ma mai cattivi:
“E vorrei vedere! Quei ragazzi neanche li conosco. Bisogna saper scindere la persona dalla sua rappresentazione. E comunque sono qui per farli crescere”.
II ruolo di giudice sembra essere tagliato su misura per lui e i suoi commenti tranchant hanno fatto innamorare il pubblico.
Nonostante la severità e puntualità dei giudizi, ha mantenuto la sua umiltà e la sua attenzione quasi affettuosa verso i concorrenti, che vuole semplicemente “veder crescere”.